COS’È LA MICROFIBRA?

LA MICROFIBRA

La loro produzione (fibre con titolo inferiore a 1 dtex) prevede l’utilizzo di materie prime di elevato livello qualitativo e appropriate condizioni di produzione. Settori tipici di impiego sono rappresentati dall’abbigliamento sportivo e tempo libero (articoli traspiranti).

Sono convenzionalmente definite microfibre, quelle fibre (soprattutto fili continui) aventi massa lineare compresa tra 0,3 e 1,0 dtex ed ottenute mediante un processo diretto di filatura. Fibre più fini, ottenute indirettamente da fibre bicomponenti, sono denominate supermicrofibre. Rappresentano un recente sviluppo tecnologico (a partire dagli anni ’70) e la loro produzione richiede in particolare un controllo accurato della purezza del polimero e delle condizioni di estrusione e raffreddamento dei filamenti (uniformità di viscosità/temperatura/flusso di raffreddamento).

Poiché hanno le stesse proprietà chimiche delle fibre standard, le loro prestazioni sono strettamente connesse con le proprietà fisiche derivanti dalla loro finezza. Le caratteristiche che le microfibre conferiscono ai manufatti tessili possono essere riassunte in morbidezza, flessibilità, scorrevolezza, brillantezza, elevato potere coprente, elevata densità di filamenti per unità di superficie, strutture fini con piccoli interstizi vuoti. I settori applicativi più diffusi riguardano l’abbigliamento per articoli sportivi e da tempo libero (proprietà traspiranti) e per articoli femminili in genere (settore moda).

Il termine di "microfibra" non indica una fibra tessile in particolare. Verificare sempre la legge di etichettatura tessile vigente nel proprio paese, il termine non può essere usato singolarmente, ma solamente accompagnare il nome del polimero che la costituisce. Ad esempio 100% nylon microfibra e non 100% microfibra. Questa seconda espressione è errata.